Silent Books for Lampedusa
Li chiamiamo silent books, sono quei libri senza testo, senza le parole, che lasciano interdetti i più.
In un momento in cui tutto deve essere mostrato, scovato, commentato, Ibby Italia ha scelto i silent books per riaffermare il sogno di pace di Jella Lepman.
Immagini che parlano la lingua di chi le legge, che raccontano il mondo di ciascuno e di tutti, che superano gli orizzonti senza il timore di confini già tracciati.
Ogni libro è di chi lo legge.
“I nostri momenti d’intimità insieme con un libro, dunque, sono a tutti gli effetti dialettici e reciproci: leggiamo il libro, ma, più profondamente forse, è il libro a leggere noi“, così scrive George Stainer nel suo nuovo saggio I libri hanno bisogno di noi, edito da Garzanti; e noi oggi per uscire dal collo di bottiglia, in cui siamo finiti tutti incastrati, abbiamo urgente bisogno degli orizzonti che solo i libri possono dischiuderci.
A Lampedusa sarà inaugurata una biblioteca e iniziare con i silent books fa sperare che ci sia spazio per le parole di tutti.
La mostra Silent Books final destination Lampedusa sarà inaugurata il prossimo 7 maggio al Palazzo delle Esposizioni di Roma ,racconta il progetto e il sogno che verrà realizzato grazie alla collaborazione di quanti si sono adoperati affinché a Lampedusa ciascuno trovi le parole per capire, raccontarsi, restare o ripartire perché ogni viaggio ha sempre inizio con il sogno che qualcosa di più bello può accadere.
Agata Diakoviez
L’ha ribloggato su Paese vivo blog.
Solo per sottolineare di sostenere Ibby Italia, organismo che promuove tante buone pratiche di cui questa per Lampedusa è esempio.