Andar per scuola…
Dopo tre anni di attività sono molte le scuole che abbiamo visitato: asili, scuole elementari e medie per mercatini, letture e incontri con l’autore.
Mai però eravamo entrati in un istituto superiore. In queste due ultime settimane, abbiamo incontrato sei prime liceo. Incontri semplici, a base di libri, romanzi, fumetti, albi illustrati, letture di brani, brevi accenni alle trame, ai personaggi, alle atmosfere e ai generi.
Non so cosa ne abbiano ricavato i quasi 200 adolescenti (le classi erano particolarmente numerose!), so solo che il sottoscritto ne è rimasto soddisfatto, contento di vedere 400 occhi, attenti e curiosi, intenti ad ascoltare le parole di Aidan Chambers, Jean-Claude Mourlevat, Fabrizio Silei, di incontrare Mistral, i fratelli Siméon, Morgane e Venise Morlevent, di sentire le voci di Herman, Ella e del vecchio suonatore Jones sepolti sulla collina di Spoon River.
Tra gli obiettivi degli incontri, il principale è quello di far capire a questi adolescenti che esistono dei libri per ragazzi, libri che li aspettano nelle librerie, anche in quelle nelle quali prima di arrivare alla “meta”, bisogna superare qualche Pimpa, Elmer o Pippi Calzelunghe.
E che, come dice François Ruy Vidal, i libri sono libri (punto!) e quando sono buoni, sono buoni per tutti:
Il n’y a pas d’art pour l’enfant, il y a de l’Art.
Il n’y a pas de graphisme pour enfants, il y a le graphisme.
Il n’y a pas de couleurs pour enfants, il y a les couleurs.
Il n’y a pas de littérature pour enfants, il y a la littérature.
En partant de ces quatre principes, on peut dire qu’un livre pour enfants est un bon livre quand il est un bon livre pour tout le monde.
David
Pel di carota