Un sogno sull’oceano
Si apre con Silenzio, una poesia di Giuseppe Ungaretti del 1916 e con una dedica ai migranti, Un sogno sull’Oceano di Luigi Ballerini, un romanzo che ha come sfondo una vicenda realmente accaduta. Siamo, infatti, nell’aprile del 1912, mancano pochi giorni e il Titanic, il leggendario transatlantico di cui tutti conoscono la triste storia, salperà per la sua prima ed ultima traversata. A guidarci nei preparativi alla partenza è Luigi Gatti, chiamato a gestire il Ritz, il ristorante di prima classe della nave.
Monsieur Gatti è un immigrato italiano, di quelli che ce l’hanno fatta, viene da un piccolo paese del pavese, si è dato molto da fare per raggiungere la sua posizione, ma non si è dimenticato delle sue origini e delle sue fatiche. Pronto a restituire la sua fortuna al prossimo, per aiutare i suoi connazionali fa letteralmente carte false.
Si lavora duro nella cucina del Titanic, tutto deve essere perfetto, curato nei minimi dettagli e la brigata esegue con grande serietà le indicazioni dello chef Gatti.
Tra di loro il giovane Italo Donati, aiuto cameriere di 17 anni che si innamora di Alice, una graziosa e dolcissima bambinaia inglese. Un sentimento che cresce giorno dopo giorno, un amore nato da uno sguardo che diventa velocemente progetto di un futuro insieme.
Nel romanzo non ci sono solamente i desideri amorosi dei due ragazzi, il Titanic “era fatto di sogni, di speranze, di orgoglio, di presente e soprattutto di futuro”.
Ci sono infatti i sogni e le aspirazioni di tanti nostri connazionali che sono emigrati negli Stati Uniti alla ricerca di un futuro migliore, tanti uomini che hanno duramente lavorato, che hanno fatto sacrifici per costruirsi una nuova vita in un paese che non era il loro.
Ballerini ha scritto un romanzo che mescola storia e fiction, e che ha anche una dimensione profondamente attuale perché ci ricorda di quando gli immigrati eravamo noi e di quanto sia duro contrastare stereotipi, pregiudizi, leggi ed ingiusti divieti che possono rendere difficile il legittimo e sacrosanto diritto di realizzare i propri progetti, in qualunque angolo della Terra ci ritroviamo. [Elena Giacomin, La casa sull’albero, Arezzo)